non avvenne per morte naturale... è vero pur troppo!... deggio adunque bevermi quest’altro amatissimo calice? Don Riccardo, mio avo, era suo ciamberlano... bramerei, se fosse possibile, coprir di un velo le scelleratezze de’ miei antenati... ma ciò è vano! sì, Alfonso morì avvelenato; ed un apocrifo testamento dichiarò Don Riccardo suo erede. Questi molto sofferse per i proprj delitti... ma non perdè nè un Corrado, nè una Matilda, com’è accaduto a me solo, che pago per tutti il fio dell’usurpazione! Don Riccardo, ritornando ad Otranto, fu sopraggiunto da una tempesta, durante la quale, intimorito dai rimorsi del suo atroce misfatto, fe’ voto a S. Niccola, che se poteva arrivar salvo in Otranto, avrebbe fondato una chiesa ed un convento. Il voto fu accettato; e gli apparve il Santo in visione, promettendogli che la sua posterità regnerebbe in Otranto, sino a tanto che il vero e legittimo proprietario fosse tanto ingrossato da non poter più capire nel palazzo, e fin-