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belo potuto l’infernale arte sua provvedere.
Invano rappresentò il giovine l’ingiustizia di tal sentenza, e gli amici di Manfredi tentarono inutilmente distoglierlo da questa barbara e precipitosa risoluzione. I più rimasero sodisfatti della decisione del signor loro la quale, avuto riguardo al timore di essi, sembrava in apparenza giustissima, poichè il mago doveva esser punito collo strumento medesimo di cui servito erasi per malfare; nè punto gli commosse la probabilità che il giovine potesse là sotto morir di fame, mentre per sicuro teneano, poter egli col mezzo della sua diabolica destrezza procacciarsi il necessario alimento.
Manfredi vide eseguir con gioia il dato comando, e postavi una sentinella con assoluta proibizione di recare al prigioniero alcuna sorta di vitto, licenziò gli amici e gli astanti, e dopo aver serrate a chiave le