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hai offesa giammai... oimè!... ella muore!... aiutatela!... aiutatela!”... “Vorrei dir qualche cosa di più,” aggiunse Matilda, sforzandosi di parlare; “vorrei dir qualche cosa a... non posso... Isabella!... Teodoro!... ah, cara madre!... ah!”... e con tali esclamazioni spirò. Ippolita gettossi sul cadavere, bagnandol di lagrime; ma, Isabella e le damigelle assistenti ne la strapparono a forza. Teodoro prese la fredda mano della defunta Matilda, e tra’ gemiti del più ardente e disperato amore, v’imprimea sopra mille baci, minacciando della morte chiunque volea per pietà distaccarnelo. Dopo averlo lasciato alquanto sfogare, riuscì alla fine al P. Girolamo di persuadergli che abbandonasse il cadavere, il quale portato fu nella cappella, situata in un lato del cortile; e la dolente comitiva avviossi al palazzo.


Manfredi, nell’essere ad instanza d’Isabella condotto alle proprie stanze, avea in