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ritarlo; onde non dubitò che il trattamento da lei fattogli proveniva dall’impazienza di andare a ritrovar Teodoro. Sembrandogli tal congettura benissimo fondata, ed essendo di più adirato contro il di lei padre, andossene segretamente in chiesa; ed introducendosi pian pianissimo per una navata, guidato da un debol chiarore di luna che per le finestre rendea un dubbio lume, si fece avanti verso la tomba di Alfonso, seguitando il bisbiglio confuso delle persone, di cui andava in traccia. Le prime parole che potè capire chiaramente furon queste: “oimè! ciò forse da me dipende? e vorrà Manfredi permettere le nostre nozze?” “No,” gridò il tiranno, “questo colpo le impedirà;” e tratto un pugnale ferì con quello la persona che avea parlato, e la trafisse dalle spalle fino al petto”... “Oimè, son morta!” esclamò Matilda; “cielo, ricevi in pace l’anima mia!” “Uom brutale!... mostro inumano!... che hai tu fatto?” gridò Teodoro, lanciandosegli so-