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nose nel preferire il mio nome? voi mi fate gelare il cuore! quai nuove sventure prepara il cielo ad Ippolita?... ed ancor tacete?... ah! ve ne prego per tutti gli angeli,” continovò ella, genuflettendosi avanti a lui, “palesatemi ciò che nel vostro cuore si asconde... mi accorgo bene che soffrite, pene amare per me; sì, voi soffrite l’acuto dolore che ancor a me fate provare... parlate per pietà!... questo segreto concerne forse la figlia mia?... ah!... non ho neppur forza di parlare!” Federigo partì repentinamente, esclamando: “Oh Matilda!”


Lasciata in tal modo la principessa, affrettossi di andare al suo appartamento. Incontrò sulla porta Manfredi il quale, essendo alterato alquanto dal vino e dall’amore, era venuto in traccia di lui, per invitarlo a spendere una parte della notte in ascoltar suoni e canti, e divertirsi: ma Federigo, offeso da un invito sì contrario alla tristezza