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Teodoro, “della vostra verecondia, nè voi, siccome penso, nutrite in cuore un sospetto all’onor mio oltraggioso. Altro non desidero, se non condurvi in una delle più appartato caverne, ed impedirne l’entrata ad ogni persona vivente; inoltre,” proseguì egli, sospirando forte, “per quanto bella e perfetta voi siate, e sebbene io non miri tant’alto, debbo non pertanto confessarvi che ho consacrato tutto il mio cuore ad un’altra, e quantunque”... Un rumore improvviso impedigli di continuare, ed in breve ascoltarono distintamente una voce la quale disse: “Isabella... Isabella... dove siete? Isabella”... per il che, smarritasi la principessa, ricadde nel suo primiero tremore. Teodoro procurò invano di rassicurarla, giurandole, voler piuttosto morire che restituirla a Manfredi, e pregatala di tenersi celata, si fece avanti, per impedire di accostarsi a chiunque venuto fosse a ricercarla.
Sull’entrata della caverna incontrò un