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quelle tenebre cader ansante a’ suoi piedi una donna. Subito rialzolla, ma era essa soprappresa da sì grande spavento ch’egli temè, dover la medesima svenirsegli in braccio; laonde, usò ogni gentile espression di parole per discacciar da lei ogni timore, assicurandola che, ben lungi dal farle ingiuria, era pronto anzi a difenderla a costo della vita. Avendo la dama ripreso coraggio pe’ di lui cortesi modi, si affissò nel suo protettore, e gli disse: “per certo io ho sentita altre volte cotesta voce!” “Nol so; ma può essere,” riprese Teodoro: “e voi sareste per avventura la principessa Isabella?” “Cielo!” esclamò ella, “vi han forse spedito in cerca di me?” e così dicendo, se gli genuflesse davanti, scongiurandolo a non rimetterla nelle mani di Manfredi. “Nelle mani di Manfredi?” gridò Teodoro; “no principessa, vi ho liberata una volta dalla sua tirannia, e voglio ora, ad onta d’ogni difficoltà, porvi, totalmente fuor di pericolo di ricevere ulteriori affronti da lui,” “Sarebb’egli possi-