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secreti recessi di quel petroso labirinto. Non eravisi molto internato, allorchè gli parve di sentir un calpestio di persona la qual sembrava fuggire innanzi a lui. Teodoro, comecchè ben fondato in tutto ciò che la religione ingiunge a’ fedeli di credere, era persuasissimo, non poter essere i buoni abbandonati senza causa alle malfaccenti potestà delle tenebre, e s‘immaginò che quel luogo fosse infestato da ladroni, e non già da spiriti infernali, i quali dicevansi dar molestia e disviarei passeggeri. Siccome era impazientissimo di dar prove di valore, così sfoderò la spada ed avviossi posatamente innanzi, seguitando sempre la direzione dell’ascoltato rumore, e similmente la persona fuggitiva, udendo dietro di se lo sbattere della di lui armatura, camminava velocemente per evitarlo: onde, convinto egli, non essersi nelle sue congetture ingannato, affrettò il passo; ed accorgendosi che maggiormente si avvicinava alla persona, la quale tanto più precipitosamente fuggivalo, si vide all’escir di