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il prencipe di veder adempita un’antica profezia la qual dicevasi stata fatta, cioè: “che la presente famiglia sarebbe decaduta dalla signoria e castello di Otranto, quando il vero proprietario fosse divenuto talmente grosso da non poter esservi contenuto.” Egli era assai malagevole il distrigare il senso di questa profezia, ed ancor più difficile il capire ciò che avesse da fare col matrimonio di cui trattavasi; contuttociò, malgrado l’oscurità di tale arcano, il popolo vi prestava un’intiera credenza.


Fu stabilito per gli sponsali il giorno natalizio di Corrado, e già adunata era la comitiva nella cappella del castello, ed ogni cosa in pronto per dare incominciamento alla sacra funzione, quando si accorsero che mancava Corrado. Ciò osservato da Manfredi, impaziente d’ogni benchè menomo ritardo, mandò un servo ad avvertire il giovin prencipe che venisse. Questi non erasi trattenuto neppur tanto tempo, quanto era