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soffrite un onesto sfogo dell’anima mia desiderosa d’imprimere su quella bianca mano”... “Cessate da tali istanze, e partite,” disse la principessa; “se fosse presente Isabella non sopporterebbe volentieri di vedervi a’ miei piedi”... “E chi è questa Isabella?” domandò con sorpresa il contadinello. “Ah! io temo,” riprese la principessa, “di favorire un ingannatore; vi siete forse scordato della curiosità in cui eravate questa mattina?” “Le sembianze, le azioni, e tutta la bellissima persona vostra,” soggiunse Teodoro, “vi fanno a me parere una divinità; ma le parole sono inintelligibili e misteriose... parlate, signora, deh! parlatemi in modo ch’io vi possa capire!” “Eh voi m’intendete molto bene!” replicò Matilda... “ma per carità partite, ve ne prego, anzi ve lo comando: se vi facessi perdere in vani discorsi un tempo prezioso, mi parrebbe d’esser rea della vostra morte, giacchè l’impedirla ora sta in mio potere.” “Sì, vado, signora,” aggiunse Teodoro, “poichè