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avete voi, signori, l’autorità di pretenderla?” Il principal cavaliere fe’ cenno di sì, e Manfredi replicò: “di pretenderla!... ebbene, se ne avete l’autorità... ma poss’io domandarvi, nobil cavaliere, se avete pienissima e legale facoltà anche di disporne?” Quegli ripetè il segno affermativo, ed il prencipe soggiunse: “dunque ascoltate ciò ch’io sono per dirvi: voi vedete alla vostra presenza, o signori, il più sventurato fra gli uomini,” e cominciando a lagrimare, proseguì: “compatitemi, perchè in verità io lo merito; sappiate che ho perduto l’unica speranza mia, il mio conforto, il sostegno della mia famiglia... ah sì!... ieri il mio Corrado morì”... I tre cavalieri fecer segno di meraviglia, e Manfredi continovò: “così è, signori, il cielo ha voluto privarmi dell’unico figliuolo, ed Isabella ritrovasi in piena libertà”... “Dunque siete pronto a renderla?” esclamò il cavaliere, rompendo il silenzio. “Ascoltatemi con pazienza,” replicò il prencipe; “godo presentemente nel
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