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avervi cagionata cotal disgrazia... oh sì! abbiamo ragion di piangere, perchè ella era veramente la madre del nostro monastero!... ma... siamo tutti pellegrini sù questa terra!... non bisogna lamentarsi, poichè dovremo tutti o presto o tardi spogliarci di questa fragil carne!... Dio voglia che la nostra vita rassomigli alla sua! e”... “Ma voi sognate, caro fratello,” interruppe il P. Girolamo; “vi ridico, esser la principessa in buona salute; io vengo in questo punto dal castello... parliamo d’altro: dov’è la principessa Isabella?” “Povera Dama!” replicò egli, “le ho data la dolorosa nuova, consolandola, quanto mi è stato possibile, col rappresentarle che siamo tutti mortali, e mi è sembrato questo momento opportuno per esortarla a prendere il velo, confortandola coll’esempio della beata principessa Sancia d’Aragona.” “Il vostro zelo è stato lodevolissimo, caro fratello,” riprese il primo con alquanta impazienza, “ma non era presentemente necessario: vi torno a dire che