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la difesa e la vendetta della vittima innocente, l’onda del terremoto li inseguì, facendo traballare la terra sotto i loro piedi, gettandoli l’uno contro l’altro, urlanti per folle terrore. Il suo sangue ricadeva sul loro capo! Cittadini e forestieri, sacerdoti e laici, mendicanti. Sadducei, Farisei si urtavano, si percotevano nella loro corsa disperata. Se essi imploravano il nome di Dio, la terra, rispondeva all’oltraggio con nuovi scoppi di furore, colpendo tutti senza distinzione. Il gran Sacerdote fu gettato a terra come gli altri, le sue splendide vesti imbrattate, la sua bocca riempita di polvere. Egli e il suo popolo erano uguali in una cosa almeno: Il sangue del Nazareno era sul capo di entrambi.

Quando il sole riapparve sulla scena della crocefissione, la madre del Nazareno, il discepolo e le donne di Galilea, il centurione coi suoi soldati, e Ben Hur e la sua compagnia, erano i soli rimasti sulla collina. Essi non avevano badato alla fuga generale, troppo occupati nel provvedere alla propria salvezza.

— «Siediti qui» — disse Ben Hur ad Ester, obbligandola a sedere ai piedi del padre. — «Ora copriti gli occhi, e non guardare; ma poni tutta la tua fiducia in Dio — e nell’anima dell’uomo, così ingiustamente assassinato.» —

— «No,» — disse Simonide con riverenza. — «D’ora innanzi parliamo di lui come del Cristo» —

— «Sia» — disse Ben Hur.

In questa un onda di terremoto urtò la collina. Le urla dei ladri sulle croci barcollanti erano terribili. Quantunque stordito dai movimenti del suolo, Ben Hur trovò tempo di dare uno sguardo a Balthasar, e lo vide disteso a terra e immobile. Egli si piegò su di lui, lo chiamò — non rispose. Il buon uomo era morto! Allora Ben Hur si ricordò di aver udito un grido, quasi in risposta all’estremo appello del Nazareno; Egli non s’era voltato per veder d’onde procedesse; ma, fino all’ultimo giorno di sua vita serbò la convinzione che lo spirito dell’Egiziano avesse accompagnato il suo Maestro alla soglia del Regno Promesso. Quest’idea non riposava soltanto sul grido che aveva udito. Se la fede fu meritata ricompensa nella persona di Gaspare, e l’amore in quella di Melchiorre, era giusto che colui che nella sua vita così nobilmente aveva compenetrato ed illustrato le tre virtù riunite — Fede, Amore e Buone opere, fosse stato prescelto per un premio maggiore.