Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
504 |
Tuttavia il volto, chiaramente visibile a Ben Hur, bruttato com’era dal sangue e dalla polvere, si illuminò di un subito sorriso; gli occhi si spalancarono, e si fissarono su un punto che essi soltanto vedevano lontano nel cielo; e un grido di gioia, di trionfo quasi, sfuggì dalle labbra della vittima.
— «E’ finito! E’ finito!» —
Così un eroe, morendo, celebra con un ultimo urrà l’estrema impresa.
La luce degli occhi si spense; lentamente la testa incoronata cadde sul petto ansante. Ben Hur credette che tutto fosse finito; ma la grande anima si raccolse in un ultimo sforzo; sicchè egli, e quelli che gli stavano vicino poterono udire le parole estreme, pronunciate a bassa voce, come ad uno che stesse ad ascoltarle lì presso:
— «Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito» —
Un fremito scosse le membra martirizzate; vi fu un grido di terribile angoscia, e la sua missione, e la sua vita erano terminate. Il suo gran cuore, così traboccante d’affetto, s’era spezzato. Perchè di questo o lettore, quell’uomo morì!
Ben Hur ritornò presso gli amici e disse semplicemente: — «E’ finito. Egli è morto. —
In un attimo la moltitudine seppe la nuova; ma nessuno la ripetè ad alta voce; non si sentì che un lungo sommesso mormorio che si propagò in ogni direzione: — «Egli è morto! Egli è morto!» — La volontà del popolo era fatta; il Nazareno era morto; ma ogni viso guardava il suo vicino con terrore. Il sangue di lui ricadrebbe sul loro capo! E mentre essi si fissavano l’un l’altro, il suolo cominciò a tremare, e un urlo di spavento uscì da ogni bocca. Tosto l’oscurità si dissipò, e alla chiara luce del sole ricomparso, ognuno col medesimo sguardo vide le croci vacillare sotto la scossa del terremoto. Quella di mezzo sembrava inalzarsi gigante sopra le altre, come volesse sollevare il suo peso verso il cielo. E tutti coloro che avevano vilipeso il Nazareno, tutti quelli che lo avevano battuto, tutti quelli che lo avevano condannato alla croce, tutti quelli che nel profondo del cuore lo volevano morto, si sentivano personalmente additati all’ira Divina, e minacciati dal cielo.
Allora cominciò una pazza fuga di uomini, a piedi, a cavallo, su cammelli e su cocchi; e, come se la natura fosse adirata contro di essi, e volesse essa medesima assumere