Pagina:Wallace - Ben Hur, 1900.djvu/502

496

si scorgeva il Nazareno, curvo e sofferente, ma silenzioso. Una guardia beffarda aggiungendo l’ironia alla corona di spine, gli aveva messo in mano una verga, a guisa di scettro. Il clamore di quelle miriadi di persone giungeva a lui come fiotti di mare che si abbattono ad uno scoglio. Risa, urla, maledizioni, piovevano da ogni parte, e tutti gli occhi erano rivolti a lui.

Fosse la pietà che lo commoveva, o un altro sentimento, Ben Hur si avvide che un mutamento avveniva nel suo interno. Più chiara e più nitida di mano in mano che vi pensava, cominciava ad albeggiare nella sua mente la percezione di qualche cosa di più grande e migliore di questa vita, di qualche cosa di tanto elevato, che poteva dare ad un corpo debole la forza di sopportare le maggiori agonie sì morali che fisiche, e tali da rendere fine la morte accetta — forse un’altra vita più pura di questa, forse quella vita spirituale a cui Balthasar credeva. Questo concetto si faceva strada in lui, insieme all’altro suo corollario, che, dopo tutto, la missione del Nazareno era quella di una guida attraverso il confine che separava i suoi fedeli dal regno celeste. Allora, come un ricordo che sorga indistinto da dimenticate profondità, gli parve di udire nell’aria il detto del Nazareno.


— «IO SONO LA RESURREZIONE E LA VITA,» —


Queste parole continuavano a ripertersi nelle sue orecchie, prendevano forma e consistenza, ed assumevano un nuovo significato. E come gli uomini ripetono una domanda per meglio afferrare e fissarne la portata, egli chiese, guardando la figura sulla collina, curva sotto il peso della croce: — «Chi è la Resurrezione? Chi è la Vita?» —


— «IO LO SONO,» —


sembrava rispondergli la figura — e subito una ineffabile pace gli si diffuse nel cuore, una pace ch’egli non aveva mai provato — la pace che segna il termine e lo svanire di ogni dubbio e di ogni mistero, e il principio di una fede nuova, di una più limpida conoscenza.

Da questo stato di estasi Ben Hur fu destato dal rumore di colpi di martello. Sul vertice del colle egli osservò ciò che prima gli era sfuggito: — alcuni soldati ed operai che preparavano le croci. I buchi per affondare gli alberi erano pronti, ed ora stavano inchiodando le travi orizzontali.