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nella direzione di un orto d’ulivi, chiuso da un muro bianco. Ben Hur sapeva che quel luogo era deserto, tranne per alcuni tronchi nodosi e un grande triangolo di pietra, usato dai contadini per schiacciare l’olio dalle bacche. Mentre stava pensando, pieno di meraviglia, che cosa potesse cercare la comitiva in un tal luogo, tutti si fermarono. Si udirono voci concitate partire dalla testa della processione; un fremito corse di uomo in uomo; vi fu una confusione e un rinculare generale; solo i soldati rimasero fermi al loro posto.

In un attimo Ben Hur si liberò dalla folla, e corse innanzi. Si trovò davanti a una porta di cui il cancello era stato abbattuto, e con uno sguardo dominò tutta la scena.

In mezzo all’orto stava un uomo, in bianche vesti, il capo scoperto, le mani incrociate sul petto — una figura esile e curva, coi lunghi capelli e il volto scarno — in atto di rassegnazione e di attesa.

Era il Nazareno!

Dietro di lui, in gruppo, stavano i discepoli. Essi sembravano in preda ad una grande agitazione. Egli invece appariva assai calmo. La luce delle torcie illuminava il suo volto e dava ai suoi capelli una tinta più rossa del naturale; ma l’espressione del volto, era come sempre, piena di bontà e di compassione.

Davanti a questa mite apparizione stava la plebaglia, muta, umiliata, atterrita — pronta al primo segno d’ira a voltare le spalle e fuggire. Da quella a lui, da lui a Giuda Iscariota, Ben Hur guardò con rapido sguardo. E comprese.

Là era il traditore, qua il tradito; e questi schiavi, con torcie e mazze, e questi legionari, dovevano eseguire l’arresto.

Un uomo non può sempre dire in precedenza ciò che farà in una data circostanza. Questa era l’occasione che Ben Hur aveva atteso, per cui s’era da tanti anni preparato. L’uomo, la cui causa egli aveva sposata, e sulla cui vita aveva costruito un tanto edificio, era in pericolo: pure egli stette dubbioso. Tali contraddizioni esistono nella natura umana! Inoltre quella stessa calma con la quale l’essere misterioso fronteggiava la turba e la teneva in soggezione, persuadeva Ben Hur della presenza di una forza superiore e secreta, sulla quale il tradito poteva fare affidamento. Pace ed amore e abnegazione avevano formato il substrato delle dottrine del Nazareno; avrebbe messo in pratica i