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mino. Un sol dubbio le tormentava. L’uomo veniva da Bethania: ora da quella città tre strade conducevano a Gerusalemme, una sul primo altipiano dell’Oliveto, la seconda al piede dello stesso monte, la terza passava fra il secondo altipiano ed il monte denominato dell’Offesa. Non distavano molto l’una dall’altra, ma pure abbastanza per impedire a quelle sventurate di vedere il Nazareno caso mai non seguissero la strada da lui percorsa.
Poche parole bastarono a convincere la madre che Amrah non conosceva affatto il paese oltre la valle di Cedron, e ch’essa ignorava del pari le intenzioni dell’uomo atteso. Incombendo pertanto a lei il dirigere la spedizione, non si perde in vane congetture.
— «Andremo prima a Bethfage» — esclamò. — «Giunte colà, se il Signore vorrà aiutarci, apprenderemo ciò che ci converrà di fare.» —
Scesero la collina fino a Tophet, presso il giardino del Re, e sostarono sul sentiero segnato nel corso dei secoli dai passi di innumerevoli viandanti.
— «Non credo che prenderà questa strada,» — osservò la vedova — «sarà meglio scegliere la campagna fra le roccie e gli alberi. Oggi è giorno di festa e vedo su quel versante indizii di folla che attende; valicando qui il monte dell’Offesa potremo schivar la gente.» —
Tirzah, che aveva finora camminato con difficoltà, all’udire quella proposta si sentì mancare.
— «Il monte è ripido, madre, non potrò mai salirlo,» —
— «Ricordati che andiamo a ricevere salute e vita. Guarda, figliuola mia, come già splende il giorno, e se quelle donne laggiù, che vengono al pozzo qui vicino, ci scorgono, ci scaglieranno contro delle pietre. Andiamo, sii forte per questa volta.» —
Così la povera madre, quantunque essa stessa soffrisse atroci torture, si provò ad infondere coraggio nella sua creatura. Amrah venne in suo soccorso. Finora quest’ultima non aveva toccato le persone delle due lebbrose, ma ora, a dispetto delle conseguenze, nonchè degli ordini della padrona, quella donna sublime per abnegazione, s’appressò a Tirzah, le prese amorosamente un braccio che si pose attorno al collo sussurrando: — «Appoggiati a me, sono forte, sai, quantunque vecchia, la strada è breve. Andiamo, coraggio!» —
Il versante della collina ch’esse s’accingevano a salire, era spesso interrotto da fossati e da ruderi d’antiche costru-