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soggiunse essa, dimenticando per un’istante il proprio disinganno nella gioia di quella prospettiva.
— «Può darsi, può darsi! Domani è la festa del pane azzimo e probabilmente vorrà assistervi; vedremo fors’anche il Nazareno; sì, forse li vedremo entrambi, Ester.» —
In quel punto comparve il servo col vino e l’acqua. Ester servì il padre, e, mentre era così occupata, Iras si presentò sul terrazzo.
Agli occhi dell’Ebrea, l’Egiziana non era mai parsa così bella come in questo momento.
Le sue vesti leggiere come veli le svolazzavano intorno, e l’avviluppavano come in una nuvoletta di nebbia; la fronte, il collo e le braccia scintillavano per i grossi gioielli tanto in uso presso il suo popolo. Ilare il volto, esultante in ogni movimento della persona, compresa della propria bellezza, ma senza affettazione, tale era Iras. Ester al vederla si sentì una stretta al cuore e si fece più vicina al padre.
— «Pace a voi, Simonide, e pace alla vezzosa Ester,» — incominciò la giovane Egiziana. — «Voi mi rammentate, messere, sia detto senz’offendervi, quei preti di Persia che al declinar del giorno salgono in cima al Tempio per rivolgere le loro preghiere al sole che tramonta. Se non ne conoscete il rito lasciatemi chiamar mio padre, egli è versato nella magia.» —
— «Bella Egiziana» — replicò il negoziante, chinando il capo con gravità cortese, vostro padre è tal uomo da non ritenersi offeso s’egli mi udisse dire che la sua scienza persiana è la parte minima della sua saggezza.» —
Iras sorrise ironicamente.
— «Parlando da filosofo, come me ne date l’esempio,» — rispose, — «una parte minima suppone necessariamente una parte maggiore. Ora ditemi di grazia quale stimate voi essere la parte maggiore di quella rara qualità che vi piace attribuirgli?» —
Simonide le lanciò uno sguardo severo.
— «La pura saggezza si rivolge sempre a Dio; la più pura saggezza è la conoscenza di Dio, e io non conosco nessuno che la possegga in grado più elevato, o che meglio la manifesti nella parola o negli atti, del buon Balthasar.» — E per troncare il discorso alzò la coppa e sorseggiò.
L’Egiziana, un po’ stizzita, si volse ad Ester.
— «Un uomo che ha dei milioni in serbo e possiede flotte di navi, non può comprendere in quali cose noi po-