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— «Tale o figlio di Hur! è la genesi del bello come la raccontano sul Nilo.» —
Iras tacque.
— «Una bella invenzione, e graziosa.» — egli disse subito: — «ma è imperfetta. Che cosa fece Osiride poi?» —
— «Te lo dirò» — essa rispose. — «Egli richiamò la moglie divina a sè, e vissero felici d’allora in poi aiutandosi reciprocamente.» —
— «E non devo io fare come il Primo Uomo?» — disse egli portando la mano di lei alle labbra. — «Amore, amore!» —
Appoggiò la testa lievemente sulle ginocchia di lei.
— «Tu troverai il Re» — essa disse, ponendogli la mano carezzevolmente sopra il capo. — «Tu troverai il Re; lo servirai fedelmente. Con la tua spada guadagnerai i doni più ricchi; ed il suo più valoroso soldato sarà il mio eroe.» —
Egli si voltò e vide il volto di Iras chino sopra di lui.
In tutto il firmamento non v’erano in quel momento due stelle più brillanti di quegli occhi che lo guardavano. Egli si rialzò, e, presala fra le sue braccia, la baciò appassionatamente, dicendo: — «O Egitto, Egitto! Se il Re avrà corone da regalare una sarà per me; io la porterò a te e la metterò qui sul posto che le mie labbra sfiorarono. Tu sarai Regina, la mia Regina. — Nessuna può esser più bella di te! Saremo felici! sempre felici!» —
— «E tu mi dirai tutto, nevvero? e lascerai che io ti aiuti in tutto?» — ella disse contraccambiando il bacio.
La domanda calmò il suo ardore.
— «Non basta che io ti ami?» — egli chiese.
— «Amore perfetto significa perfetta fiducia» — essa disse: — «Ma non importa, tu imparerai a conoscermi meglio.» —
Essa ritirò la mano e si alzò.
— «Sei crudele» — egli disse.
Nell’allontanarsi essa si fermò presso il cammello e toccando la sua fronte con le labbra:
— «Tu sei il più nobile della tua razza, perchè il tuo amore non è offuscato dal sospetto.» —
Quindi sparì nella tenda.