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lusinga, una mano bianca, e scintillante nell’oscurità crepuscolare, si appoggiò leggermente sulla sua spalla. Egli trasalì al contatto e si voltò. Era Iras.

— «Ti credevo addormentata» — egli disse dopo un momento.

— «Il sonno è per la gente vecchia e pei bambini. Io venni fuori per vedere le mie amiche, le stelle nel sud — quelle che ora splendono sul Nilo. Ti confessi sorpreso?» —

Egli prese la mano ch’era caduta dalla spalla e disse:

— «Ebbene, sì, ma lo sono stato da un nemico?» —

— «Oh no! L’essere nemici significa odiare, e l’odio è una malattia che Iside tiene lontana da me. Ella mi baciò sul cuore, devi sapere, quand’ero bambina.» —

— «Il tuo discorso assomiglia poco a quello di tuo padre. Non sei tu della stessa sua fede?» —

— «Forse lo sarei stata» — essa disse piano, — «forse lo sarei stata se avessi veduto ciò che vide lui. Potrò esserlo quando avrò la sua età. Non dovrebbe esistere altra religione per la gioventù, tranne la poesia e la filosofia; e nessuna poesia eccettuata quella inspirata dal vino, e dall’amore, e nessuna fisolofia che non insegni a giustificare le passeggiere follie di una stagione. Il Dio di mio padre è troppo terribile per me. Non lo trovai nella grotta di Dafne e non credo che esista negli atri di Roma. Ma io ho un desiderio, figlio di Hur.» —

— «Un desiderio! Dov’è colui che potrebbe rifiutarlo?» —

— «Ti metterò alla prova.» —

— «Parla allora.» —

— «E’ molto semplice. Desidero di aiutarti.» —

Mentre parlava gli si fece più vicina.

Egli rise, e rispose dolcemente: — «O Egitto! — stavo per dire cara Egitto! — non è essa la sfinge nativa del tuo paese?» —

— «Ebbene?» —

— «Tu sei uno dei suoi enigmi. Abbi compassione, e dammi la chiave che mi faccia comprenderti. In che ho io bisogno d’aiuto? E come puoi tu aiutarmi?» —

Ella ritirò la sua mano, e, voltandosi verso il cammello, gli parlò amorosamente, ed accarezzò la sua testa mostruosa, come se fosse d’una rara bellezza.

— «O tu, ultimo e più rapido e più grande degli animali di Giobbe! Qualche volta tu pure, inciampi, perchè la via è scabrosa ed il fardello è grave. Ma com’è che tu conosci