Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
414 |
valli degli intelletti superiori che ci richiamavano alla fede e confermavano le nostre speranze.
Perchè dovrebbe esservi un’anima in ogni uomo? O figlio di Hur, considera per un momento come è necessaria e indispensabile tale credenza: Coricarsi, morire, e non essere più! A una tale fine l’uomo si è sempre ribellato; e non vi fu mai uomo che nell’intimo del suo cuore non abbia aspirato a qualcosa di più alto e di migliore. I grandi monumenti dell’Egitto e dell’Asia sono le grida di impotenza dei popoli contro l’oblìo della morte, e lo stesso si dica delle iscrizioni e delle statue; e così pure della storia. Il più grande dei nostri Re Egiziani fece scolpire la sua effige in una collina di solida roccia. Ogni giorno egli si recava con un esercito di cocchi per esaminare il progresso del lavoro; finalmente fu terminato; mai vi fu effigie più bella, più fedele, più duratura. Non possiamo noi immaginarlo in quel momento dire, pieno d’orgoglio! «Venga ora la Morte; io non morrò interamente?» Il suo desiderio è stato appagato. La statua dura tuttora.
Ma è in questo modo che ci assicuriamo la vita futura? Vivere nella memoria degli uomini — una memoria vana come il chiaro di luna, che illumina la fronte della statua, — una storia in pietra. — nulla di più! Nel frattempo che n’è divenuto del Re? Lassù nelle tombe reali giace un corpo imbalsamato che una volta era il suo, un’effigie non così bella come quella fuori nel deserto. Ma dov’è, o figlio di Hur, dov’è il Re medesimo? E’ forse caduto nel nulla? Duemila anni sono trascorsi dal giorno in cui egli era un uomo vivente come tu ed io. L’ultimo suo respiro segnò la sua fine? L’affermarlo sarebbe bestemmiare Iddio. Accettiamo piuttosto la dottrina che ci promette la vera vita dopo morti — non un ricordo marmoreo, ma la vita con movimenti, sensazioni, intelligenza, vita eterna nella durata, sebbene possa essere varia nelle sue forme e nelle sue esplicazioni. Tu domandi qual’è questa dottrina? Iddio ci dona un’anima alla nascita con questa semplice legge: — l’Immortalità si consegue solo pel tramite dell’anima.
Puoi tu pienamente comprendere il piacere che uno prova pensando ch’egli possiede un’anima? Quest’idea spoglia la morte dai suoi terrori, riducendola a un cambiamento in meglio. — Il corpo seppellito è come il seme del quale sorgerà una nuova vita. Guarda in quale stato mi trovo io — debole, esausto, vecchio, avvizzito e accasciato; guarda