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manifestazioni rumorose. Egli rimase seduto e silenzioso per un pezzo, col viso pallido ed il cuore affranto da pensieri che lo torturavano e che ogni tanto si esprimevano con parole tronche e dette sotto voce.

— «Son lebbrose! son lebbrose! — Esse — mia madre — Tirzah — sono lebbrose! mio Dio!» —

Era in preda allo strazio più vivo; quindi prese il sopravento l’idea della vendetta.

Si alzò e disse frettolosamente:

— «Debbo andar in cerca di loro. Potrebbero esser moribonde.» —

— «Dove andrai a cercarle?» —

— «In un solo posto esse possono essere!» —

Malluch s’interpose ed ottenne, dopo molti sforzi, che la direzione delle ricerche fosse affidata a lui. Andarono insieme alla Porta davanti alla Collina del Cattivo Consiglio, dove mendicavano i lebbrosi. Là essi stettero tutto il giorno facendo elemosine, e così continuarono per tutto il resto del quinto mese e per tutto il sesto sempre infruttuosamente. La spaventevole città sulla collina fu frugata in ogni angolo dai lebbrosi eccitati dalle laute ricompense offerte. Anche la vecchia tomba fu invasa e i suoi ospiti furono assaliti di domande, ma essi si guardarono bene dal rivelare il proprio segreto.

Il tentativo di Ben Hur quindi fallì. E finalmente, la mattina del primo giorno del settimo mese giunse informazione che, poco tempo prima, due donne, infette di lebbra, eran state scacciate e sospinte fuor della città, alla Porta dei Pesci, dalle guardie. Proseguendo nelle indagini e facendo confronto di date, Ben Hur s’accertò che le due infelici eran proprio quelle cercate da lui. Una triste conclusione derivò da questa sicurezza. Ove si trovavan adesso le sventurate? Che era avvenuto di loro?

Non bastava che fossero lebbrose — pensava il figlio con quell’amarezza che il lettore può immaginare — non bastava! Erano anche state scacciate dalla città natia! Sua madre era morta! morta abbandonata!

Tirzah era morta! Egli solo era in vita. E perchè? Per quanto ancora, o Dio, per quanto ancora sarebbe durata questa Roma?

Pieno d’ira, senza speranza, ardente del desiderio di vendetta, entrò nella corte del Khan e la trovò piena di gente arrivata durante la notte. Mentre faceva la sua prima colazione ascoltò i discorsi dei vicini, ed in ispecie