Pagina:Wallace - Ben Hur, 1900.djvu/391


385

sportello e mise la mano nell’apertura. Una delle larghe assi formanti l’imposta sinistra, girò su se stessa senza far rumore. Ella depose nell’interno il canestro, e stava per entrare essa medesima, quando, cedendo alla curiosità, si piegò per dare un’occhiata al forestiero, il viso del quale poteva benissimo vedersi.

Le spettatrici dall’altra parte della strada udirono un’esclamazione soffocata e videro la donna fregarsi gli occhi come per rinnovare in loro la forza; piegarsi di nuovo, giungere le mani, guardare storditamente intorno, e poi chinarsi ancora, sul dormiente, prendergli la mano e baciarla teneramente. Ah! ciò ch’esse bramavano tanto di fare e che non osavano! Svegliato da quell’atto, Ben Hur, istintivamente ritirò la mano, e così facendo i suoi occhi incontrarono quelli della donna.

— «Amrah! O Amrah! sei tu?» — egli disse.

La vecchia non potè rispondere a parole, ma gli cadde al collo piangendo di gioia.

Con delicatezza egli si svincolò dal suo braccio; sollevando il vecchio viso rugoso della serva, tutto bagnato di lagrime lo baciò, con una gioia non meno intensa di quella da lei dimostrata.

Poi le due ascoltatrici dalla strada l’udirono esclamare:

— «Mamma... Tirzah.... dimmi che è successo di loro, parla; ti prego.» —

Amrah diede in un nuovo scoppio di pianto.

— «Tu le hai vedute, Amrah. Tu sai dove sono: Dimmi che sono qui in casa.» —

Tirzah si mosse come per slanciarsi verso di lui, ma la madre, indovinando il suo intento, l’afferrò per la mano sussurrando:

— «No; no, per la tua vita. Noi siamo infette, noi siamo infette!»

Il suo amore era tirannico nella sua magnanimità.

Sebbene i loro cuori fossero straziati, egli non avrebbe dovuto diventare, per colpa della madre e della sorella, lebbroso com’esse.

Perciò l’amore vinse.

Intanto Amrah, cui si rivolgevano le suppliche di Ben Hur, piangeva sempre più.

— «Stavi per entrare,» — egli continuò vedendo che il battente era aperto. Andiamo allora, io verrò con te. E così dicendo si alzò. — «I Romani — la maledizione di Dio cada su di loro, — i Romani mentirono. La casa è mia, alzati Amrah, ed entriamo.» —