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luch — «che Samballat ha dei fastidii. Druso e quelli che hanno firmato con lui, hanno appellato al console Massenzio circa il pagamento dei cinque talenti perduti, e il Console ha rimandata la decisione a Cesare. Anche Messala si rifiuta di pagare, e Samballat, seguendo l’esempio di Druso, ha portato l’affare davanti al console. I migliori Romani dicono che coloro che protestano dovranno pagare, e tutti i partiti avversari! si schierano con loro. In città non si parla che dello scandalo.» —

— «E che dice Simonide?» — chiese Ben Hur.

— «Il padrone ride, ed è contento. Se il Romano paga, è rovinato; se si rifiuta, è disonorato. La politica imperiale deciderà. Offendere l’Oriente sarebbe un brutto principio nella campagna coi Parti; offendere lo sceicco Ilderim, significherebbe inimicarsi il Deserto, attraverso il quale corrono tutte le linee di operazione di Massenzio. Quindi Simonide vi esorta a star di buon animo: Messala pagherà.» —

Il volto di Ilderim si rasserenò subito.

— «Ed ora andiamo» — egli esclamò, stropicciandosi le mani. Simonide ha in mano la cosa, ed essa non può andar male. Intanto la gloria è nostra. Ordinerò che siano approntati i cavalli.» —

— «Fermati,» — disse Malluch. — «Ho lasciato là fuori un messaggero. Vuoi vederlo?» —

— «Per lo splendore di Dio! l’avevo dimenticato!» —

Malluch si ritirò, lasciando il passo ad un giovinetto di delicata apparenza, e modi cortesi, il quale, piegatosi sopra un ginocchio fece la sua ambasciata.

— «Iras, figlia di Balthasar, manda allo sceicco Ilderim saluti e felicitazioni per la vittoria ottenuta.» —

— «La figlia del mio amico è assai gentile:» — disse Ilderim con gli occhi scintillanti. — «Portale questo gioiello in segno della mia riconoscenza.» —

Così dicendo si tolse un anello dal dito.

— «Farò come tu dici, o sceicco» — continuò il paggio — «La figlia dell’Egiziano mi ha dato anche un’altra commissione. Essa prega il buon sceicco Ilderim, di far noto al giovine Ben Hur, che suo padre dimora attualmente nel palazzo di Idernee, dove essa riceverà il giovine, domani, dopo l’ora quarta. E se, con le sue congratulazioni, lo sceicco Ilderim vorrà accettare anche la sua gratitudine per questo secondo favore, essa sarà felicissima.» —