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massimamente in odio al Romano, che essi speravano di vedere battuto ed umiliato, portavano il color bianco, e formavano il partito più rumoroso se non il più numeroso di tutti.
A mano a mano che i cocchi procedono sopra il percorso, l’eccitamento si accresce; alla seconda mèta, specialmente nelle gallerie, dove il bianco è il colore dominante, le grida del pubblico scrosciano altissime e i fiori piovono più fitti.
— «Messala! Messala!» —
— «Ben Hur! Ben Hur!» —
Tali sono le grida.
Passata la processione, le persone riprendono i loro posti e continuano i discorsi.
— «Ah, per Bacco! com’era bello!» — esclama una donna che il nastro nei capelli proclama del partito Romano.
— «E come è magnifico il suo cocchio!» — risponde un vicino del medesimo partito.
— «E’ tutto oro ed avorio. Giove gli conceda la vittoria!» —
Sul banco di dietro le opinioni erano diverse.
— «Cento sicli sopra l’Ebreo!» — gridò una voce stridula.
— «Non esser troppo temerario» — gli sussurra un amico. — «Questi giuochi sono vietati dalla legge e la maledizione del Signore potrebbe cadere sul figlio d’Israele.» —
— «E’ vero; ma hai tu veduto mai un portamento più sicuro o più disinvolto? E che braccio è il suo!» —
— «E che cavalli!» — dice un terzo.
— «E dicono ch’egli conosca tutti gli accorgimenti dei Romani» — aggiunge un quarto.
Una donna completa l’elogio:
— «Sì, ed egli è ancora più bello del Romano!» —
Incoraggiato da queste testimonianze l’uomo grida nuovamente: — «Cento sicli sopra l’Ebreo!» —
— «Cretino!» — gli grida un cittadino di Antiochia, dalla sicura distanza di parecchi banchi. — «Non sai che cinquanta talenti sono giuocati contro di lui, uno contro sei, su Messala. Nascondi i tuoi sicli se non vuoi che Abramo ti fulmini.» —
— «O asino di Antiochia! cessa di ragliare. Non sai tu che Messala ha scommesso contro se stesso?» —