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Gli atleti sono ricevuti con favore ancora più rumoroso, perchè non v’è uno fra i centosettantamila spettatori che non abbia scommesso un siclo od un denario sopra uno dei campioni. I nomi dei favoriti corrono di labbro in labbro, e ghirlande e fiori sciolti piovono dalla tribuna e dalle gradinate. Ma se gli atleti sono ricevuti con tali testimonianze d’ammirazione, che dire dell’ovazione fatta all’apparire delle quadriglie? allo splendore dei cocchi, alla grazia e alla bellezza dei cavalli, i guidatori aggiungono il fascino personale della loro apparenza. Le loro tuniche, corte, senza maniche, sono dei colori prescritti. Un cavaliere accompagna ogni cocchio, tranne quello di Ben Hur, che ha rifiutato questo onore — forse per diffidenza. Così pure gli altri hanno elmi sul capo; egli ha la testa scoperta. Al loro appressarsi gli spettatori si alzano in piedi sopra i banchi, e il clamore si fa altissimo, assordante; allo stesso tempo la pioggia dei fiori dalla balaustrata diventa un diluvio, e copre gli uomini, i cocchi, i cavalli. Ben presto appare evidente che alcuni dei guidatori sono più favoriti di altri, e a questa rivelazione tiene dietro l’altra, che ogni individuo del pubblico, uomini, donne, e fanciulli è fregiato dei colori di uno dei contendenti, più spesso in forma di nastro sul petto o nei capelli; ora il nastro è verde, ora giallo, ora azzurro, ma esaminando attentamente la moltitudine, si vede che i colori dominanti sono due: il bianco, e il misto porpora ed oro.

In una gara moderna, e in una assemblea come questa; che ha giuocato somme enormi sui singoli concorrenti, la preferenza sarebbe determinata dalla qualità dei cavalli e dalla abilità conosciuta dei guidatori; qui invece la nazionalità dettava le norme.

Se il Bizantino ed il Sidonio non avevano che un esiguo numero di aderenti, la ragione era da ricercarsi nel fatto che le loro città erano scarsamente rappresentate sui banchi. D’altra parte i Greci, quantunque assai numerosi, erano divisi fra il Corinzio e l’Ateniese, facendo uno sfoggio relativamente povero di colori verdi e gialli. Lo scarlatto ed oro di Messala non avrebbe avuto sorte migliore, se i cittadini di Antiochia, proverbialmente una razza di cortigiani e di parassiti, non avessero concesso il favore del loro appoggio ai Romani, adottando il colore da quelli preferito. Rimanevano la popolazione del contado, gli Ebrei, i Siri, gli Arabi, e questi, per solidarietà con Ben Hur ed Ilderim, per la fiducia che nutrivano nei cavalli dello sceicco, ma