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La partenza avvenne senza difficoltà. I cavalli non avevan paura. Già sembrava che una corrente di mutua simpatia si fosse stabilita fra essi e il nuovo auriga, il quale aveva compiuto la sua parte con la calma e la confidenza che generano il rispetto. Ben Hur, a cavallo di Sirio, lì guidava come se fosse in piedi sul cocchio. Ilderim esultò. Si lisciò la barba e sorrire di soddisfazione nel mentre mormorava: — «Egli non è un Romano, no, per lo splendore di Dio!» — Egli seguiva a piedi, e l’intera popolazione del dovar, uomini, donne e fanciulli, si precipitò fuori dalle tende per assistere allo spettacolo.

Il campo era ampio e piano, ottimamente adatto per le esercitazioni che Ben Hur intraprese senza indugio, dapprima guidando i quattro cavalli lentamente, su linee perpendicolari, poi in larghi cerchi. Quindi li spinse al trotto poi al galoppo, sempre restringendo i cerchi, infine facendoli piegare irregolarmente ora a destra, a sinistra, in tutte le direzioni. In questo modo passò un’ora. Mettendo i cavalli al passo, egli si avvicinò ad Ilderim.

— «Il lavoro è compiuto, ora non ci vuole che l’esercizio» — egli disse — «Io mi rallegro con te, sceicco Ilderim, che possiedi tali servitori. Guarda» — continuò, smontando e accarezzando i cavalli, — «guarda, non una macchia di sudore sui loro mantelli; respirano come se cominciassero or ora a correre. Mi rallegro con te, sceicco, e se Dio ci protegge» — e fissò gli occhi scintillanti in faccia al vecchio — «avremo la vittoria e....» —

Si arrestò, arrossì, fece un inchino. Al fianco di Ilderim osservò ora per la prima volta Balthasar, appoggiato al suo bastone, e due donne velate. Una di queste egli guardò più attentamente, con un palpitare voloce del cuore, e disse fra sè: — «E’ dessa — l’Egiziana!» —

Ilderim continuò il periodo lasciato in sospeso. — «Avremo lo vittoria e la vendetta.» —

Poi soggiunse ad alta voce:

— «Io non ho paura. Sono felice, figlio di Arrio; tu sei l’uomo per me. Se il risultato corrisponde al principio tu non avrai ragione di lamentarti della generosità degli Arabi.» —

— «Io ti ringrazio, buon sceicco,» — rispose Ben-Hur, con modestia, — «Lascia che i tuoi servi portino da bere ai cavalli.» —

Con le proprie mani diede loro dell’acqua.

Poi rimontando Sirio, ripigliò il suo corso d’istruzione,