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un Ebreo, sapiente nella storia e nella legge del suo popolo; da lui appresi come esistesse davvero il Dio delle mie preghiere e come avesse composto le sue leggi e fosse stato per secoli padrone e re degli Ebrei. Ciò non era forse la Rivelazione di cui avevo sognato? La mia fede mi aveva fruttato. Iddio mi aveva risposto.» —

— «Com’Egli risponde a tutti quelli che lo implorano con tale fede!» — disse l’Indiano.

— «Ma ahimè! esclamò l’Egiziano, vi son pochi saggi abbastanza per capire quando egli risponda!» —

— «Questo non è tutto — continuò il Greco. — L’uomo che mi è stato inviato mi ha detto di più. Disse che i profeti, che nell’epoca che seguì la prima Rivelazione passeggiavano e parlavano con Dio, dichiararono ch’egli sarebbe ritornato. Mi diede i nomi dei profeti e dei libri sacri e mi citò le loro parole. Mi disse anche che la seconda venuta era vicina ed attesa da un momento all’altro in Gerusalemme.» —

Il Greco si fermò e il suo viso si rabbuiò.

— «E’ vero — disse dopo una breve pausa — è vero che l’uomo mi ha detto che come Dio e la Rivelazione di cui mi parlava erano stati solo per gli Ebrei così lo sarebbero ancora questa volta. — «E non avverrà nulla pel resto del mondo? — chiesi — «No — fu la risposta che mi diede con voce altera. — «No, noi siamo il suo popolo preferito.» — La risposta però non mi scoraggiò. Perchè dovrebbe un simile Dio limitare il suo amore e la sua beneficenza ad un regno solo e ad una sola razza? Mi ripromisi di venir a capo d’ogni verità. Penetrai il suo orgoglio e trovai che i suoi padri erano stati tutti servi eletti per mantenere la Verità in vita perchè il mondo imparasse a conoscerla e fosse salvato. Quando l’Ebreo se ne fu andato, e mi ritrovai solo ancora, innalzai al cielo una nuova preghiera! cioè che mi fosse permesso di vedere il Re al suo arrivo e di imparare ad idolatrarlo. Una notte mi sedetti sulla soglia della porta della mia camera cercando di avvicinarmi ai misteri della mia esistenza, conoscendo ciò che significa conoscere Dio; tutto ad un tratto, nel mare ch’era sotto di me, o piuttosto nell’oscurità che copriva la sua superficie, vidi una stella che cominciava a brillare; lentamente essa spuntò, si avvicinò e si fermò sopra la collina e sopra la mia porta, di guisa che la sua luce splendeva pienamente su di me. Io caddi a terra, mi addormentai e udii in sogno una voce che mi diceva: