Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
242 |
tendimi! Io non parlo di quei bruti ottusi il cui volgar destino è di servire l’uomo come schiavi, avviliti nel sangue e nell’anima senza uno scatto e senza un’ambizione, — ma di cavalli come i miei, i Re della loro specie, il cui lignaggio rimonta agli allevamenti dei primi Faraoni; i miei amici e compagni, che dividono la mia mensa e la mia tenda, divenuti quasi umani nei loro rapporti con me; che al loro istinto hanno aggiunto la nostra intelligenza, ai loro sensi hanno compenetrato l’anima nostra, sicchè provano tutti i nostri sentimenti, ambizione, amore odio o disprezzo; eroi in guerra, in pace fedeli e mansueti come donne. Olà!» —
Un servitore si presentò.
— «Fate venire i miei Arabi.» —
— «L’uomo sollevò un lembo della cortina di divisione, esponendo un gruppo di cavalli i quali indugiarono un momento come per assicurarsi che l’invito era fatto sul serio.
— «Venite!» — disse Ilderim. — «Perchè vi fermate? Tutto ciò che io posseggo non è vostro? Venite, dico!» —
Essi si avvicinarono lentamente.
— «Figlio d’Israele,» — disse lo sceicco, — «il tuo Mosè era un grand’uomo, ma — ah! ah! — io devo ridere quando penso ch’egli diede ai tuoi padri il bove lento e lo stolido asino, e vietò loro di possedere cavalli. Ah, ah! Credi tu che avrebbe fatto lo stesso se avesse veduto quello là, e questo — e questo?» —
Così dicendo tese le mani verso i cavalli ed accarrezzò con infinito orgoglio e tenerezza la testa del più vicino.
— «Non è vero, sceicco, non è vero!» — esclamò Ben Hur con calore. — «Oltre ad essere un legislatore amato da Dio, Mosè era un guerriero; e come avrebbe potuto sprezzare simili animali?»
Una testa meravigliosamente tornita, con occhi grandi, dolci come quelli di un cervo e quasi celati da un denso ciuffo, con orecchie piccole e appuntite, si avvicinò a Ben Hur allargando le narici e muovendo il labbro superiore.
— «Chi sei tu?» — parve chiedere, come se avesse avuto il dono della parola. Ben Hur riconobbe uno dei quattro corridori che aveva veduti aggiogati al cocchio dello sceicco, e gli tese il palmo della mano.
— «Vi diranno, i calunniatori! — siano brevi i loro giorni!» — esclamò lo sceicco, quasi rigettasse un affronto personale. — «Vi diranno, dico, che i nostri mi-