Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
211 |
Malluch fu punto da un sospetto. Rievocando l’immagine della bella fanciulla alla fontana e l’inclinazione ch’essa aveva graziosamente dimostrata per Ben Hur, si chiese se mai il compito di colui che voleva salvare o vendicare la propria madre, non correva il rischio di essere dimenticato per una avventura d’amore; — ciò nonostante rispose:
— «A cavallo, l’Orto delle Palme si raggiunge in due ore, ma un buon cammello percorre quello distanza in un’ora sola.» —
— «Grazie. Puoi dirmi ancora se agli annunzii dei giuochi di cui mi parlasti fu data grande pubblicità e quando essi avranno luogo?» —
Le interrogazioni erano suggestive, e se non ebbero l’effetto di riassicurare Malluch, egli è certo che ne stimolarono vivamente la curiosità.
— «Oh, sì, i giuochi saranno splendidi. Il Prefetto è ricco e, quantunque sia indipendente dalla carica, egli, come la maggior parte degli uomini prosperosi, non è null’affatto insensibile all’aumento delle sue ricchezze, percui, non foss’altro che per farsi un’amico a Corte, si è messo in gran faccende per festeggiare il console Massenzio, qui atteso per ultimare i preparativi contro i Parti. I ricchi abitanti d’Antiochia, che in questi preparativi hanno il loro tornaconto, ottennero dal Prefetto il permesso di contribuire alle feste. Già da un mese gli araldi proclamano l’apertura del circo per la cerimonia. Il nome del Prefetto basterebbe da solo a garantire la varietà e la magnificenza dei giuochi, particolarmente in oriente, ma quando alle sue promesse si aggiungono quelle dei maggiorenti d’Antiochia, si può esser certi che il concorso sarà straordinario. I premi offerti sono principeschi.
— «E il Circo? mi fu detto essere secondo solo al Circo Massimo.» —
— «A quello di Roma vuoi dire. Ecco: il nostro può accogliere duecento mila spettatori e il vostro ne accoglie settantamila di più; tanto quello di Roma come il nostro sono di marmo e la distribuzione interna è perfettamente eguale.» —
— «E il regolamento è esso pure eguale?» —
Malluch sorrise.
— «Se l’Antiochia osasse fare da sè, figlio d’Arrio, Roma non terrebbe il dominio che tiene. Il regolamento del Circo Massimo è quello che regge, anche qui, in ogni