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vasta radura si trovarono davanti a uno stadio. La pista era di terra compressa e bagnata, ed il tracciato n’era segnato da corde appese negligentemente fra lancie confitte nel suolo. Per gli spettatori si erano eretti dei podia riparati da fitte tende e forniti di sedili degradanti.

Sopra uno di quei podia i due nuovi arrivati si sedettero. Ben Hur contò i cocchi mentre sfilavano — erano nove.

— «Mi piacciono!» — esclamò, — «Credeva che qui in Oriente non si aspirasse oltre la biga, ma vedo che si è ambiziosi e che ci si esercita anche colle quadrighe. Osserviamoli bene!» —

Otto quadrighe passarono, alcune al trotto, altre al passo e tutte guidate in modo ineccepibile; la nona venne al galoppo ed al suo apparire Ben Hur non potè trattenere la propria ammirazione.

— «Sono stato nelle stalle dell’Imperatore, Malluch, ma, pel nostro padre Abramo, di benedetta memoria, non ho mai veduto cavalli più belli.» —

I quattro cavalli si trovavano proprio di fronte al podio dei due ebrei, quando, tutto ad un tratto, si scompigliarono. Un grido acuto pani da uno degli spettatori sul podio e Ben Hur vide un vecchio alzarsi a metà dal suo sedile, stringere i pugni, mandar lampi inferociti dagli occhi, mentre il tremolìo della lunga barba bianca tradiva l’agitazione di tutta la sua persona. — Alcuni vicini incominciarono a ridere.

— «Dovrebbero rispettare almeno le sue canizie. Chi è costui?» — chiese Ben Hur.

— «Un potente del deserto, dimorante oltre il Moab, proprietario di mandre di cammelli e di cavalli, e discendente, si afferma, dai cavalieri del primo Faraone — lo sceicco Ilderim.» — rispose Malluch.

L’auriga frattanto faceva vani sforzi per domare i cavalli ed ogni tentativo esacerbava sempre più lo sceicco.

— «Che Abaddon se lo pigli!» — urlò l’infuriato patriarca. «correte! volate, figli miei!» l’ordine veniva dato ad alcuni servi, appartenenti evidentemente alla sua tribù. «Ma non avete capito? Essi son figli del deserto come voi. Animo, afferrateli subito!» —

Frattanto lo scompiglio andava aumentando.

— «Maledetto romano!» — continuò lo sceicco protendendo il pugno verso l’auriga. — «Non mi ha egli giurato che saprebbe guidarli — sì, giurato per tutti gli Dei bastardi del suo paese? Eh, dico, giù le mani! —