Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
165 |
— «Egli abita in Antiochia» — proseguì tranquillamente l’Ebreo. Le sue ricchezze lo hanno reso assai noto ed i commenti sopra il suo conto non sono sempre benevoli.
V’era una volta in Gerusalemme un principe d’antichissima famiglia, di nome Hur....» — Giuda si sforzò di mostrarsi calmo, ma il suo cuore batteva forte.
— «Il principe era un negoziante dotato del genio degli affari. Iniziò molte imprese tanto nel lontano Oriente quanto nei porti d’Occidente. Nelle grandi città possedeva figliali, e quella d’Antiochia era affidata ad un tale, portante il nome greco di Simonide, ma Ebreo di nazionalità il quale si vuole fosse stato uno schiavo della famiglia.
Il padrone annegò in mare, ma, ciò non ostante, il commercio suo continuò senza diminuzione di prosperità. Poco dopo una sventura colpì la famiglia. L’unico figlio del principe, appena adolescente, attentò alla vita del procuratore Grato in una delle vie di Gerusalemme. Il colpo fallì, e del giovane si perdettero le traccie. La vendetta del Romano coinvolse tutta la famiglia e nessun membro di essa fu risparmiato. Il palazzo, chiuso, non serve ormai più che di rifugio ai piccioni; le terre furono confiscate e così pure ogni possesso degli Hur. Fu così che il Procuratore credette d’indennizzarsi della ferita ricevuta, applicandovi un cataplasma d’oro.» —
I passeggieri ridevano.
— «Volete dire ch’egli tenne per sè parte dei beni» — esclamò uno di loro.
«— Così dicono,» — replicò l’Ebreo; — «ripeto solo ciò che ho udito dire, e, per continuare la mia storia, aggiungerò che Simonide, già agente del principe in Antiochia, si mise in breve a commerciare per proprio conto ed in un lasso di tempo incredibilmente breve divenne il primo negoziante della città. Seguendo l’esempio del suo padrone, mandò carovane nell’India ed ora egli ha in mare tante galere quante basterebbero a costituire una flotta regale. Dicono che nessun affare gli sia mai andato a male. I suoi cammelli non muoiono che di vecchiaia, le sue navi non fanno naufragio. Se egli getta un pezzo di legno nel fiume, esso ritorna a lui cangiato in oro.» —
— «E questo da quanto tempo dura?»
— «Da più di dieci anni.» —
— «Deve pur aver avuto dei mezzi per incominciare.» —
— «Già. Fu detto che il Procuratore non si pigliò che i beni del principe che potè trovare pronti a soddisfare