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che io ti pregai solo di una parola che mi rivelasse ove fossero mia madre, mia sorella.» — Poi continuò il suo cammino.

Arrio lo seguì con l’ammirazione negli occhi.

— «Per pol!» — pensò — «Che corpo adatto per l’arena! Che corridore! O Dei, che braccio per la spada ed il cesto! — «Fermati.» — soggiunse ad alta voce.

Ben Hur si fermò, ed il tribuno gli si avvicinò.

— «Se fossi libero, che cosa faresti?» —

— «L’illustre Arrio si prende giuoco di me!» — esclamò Giuda con le labbra tremanti.

— «No, per gli Dei, no!» —

— «Allora risponderò con gioia. La mia vita avrebbe un solo scopo: Cercare mia madre e Tirzah. Ogni giorno, ogni ora destinerei a questo intento, finchè non le restituissi alla felicità. Le servirei come uno schiavo. Molto hanno perduto; ma, per il Dio de’ miei padri, procaccerei loro il doppio!» —

Questa risposta non era attesa dal Romano. Per un istante smarrì la sua presenza di spirito.

— «Io parlava alla tua ambizione» — disse — «se tua madre e tua sorella fossero morte o irreperibili, che cosa faresti?» —

Un pallore cinereo apparì sul volto di Ben Hur, e i suoi occhi vagavano sul mare. Con uno sforzo vinse la momentanea debolezza e si volse al tribuno.

— «Che professione seguirei?» — chiese.

— «Sì.» —

— «Tribuno, ti parlerò apertamente. La prima notte di quella terribile giornata di cui ti parlai, ottenni il permesso di diventar soldato. Non ho mutato pensiero; e in tutto il mondo vi è una sola scuola di guerra...» —

— «La palestra!» — esclamò Arrio.

— «No; un campo romano.» —

— «Ma prima devi impratichirti nel maneggio delle armi.» —

Un padrone non dovrebbe consigliare il suo schiavo.

Arrio si accorse dell’errore, e continuò con voce fredda:

— «Ora va» — disse. — «E non fantasticare troppo su quanto è passato fra noi. Forse non ho fatto che scherzare con te, oppure, se ci pensi» — continuò dopo una pausa — «scegli fra la fama di un gladiatore e il servizio militare. Il favore dell’imperatore potrebbe accompagnare