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della nostra... no, no... è proprio che ha una grande smania a far la maritata. Figuratevi, stamane ella aveva una tunica di velluto violetto cupo appuntata dietro, sì che faceva due gran festoni, come un portiere; una vita liscia liscia con certi svolazzi alle maniche, che sembravano due altri gonnellini infilati alle braccia, e poi, su tutto ciò, un mantellino di velluto nero guernito di trecciolini di raso, anche neri, fatti tutti a scalature... ch’era d’una audacia... d’una audacia tale... E poi, figuratevi, un cappellino...
— Oh, non dir male del cappellino! — si ribellò la biondina. — Oppure devi dire che nemmeno io ci ho gusto. Madama Poma ce li ha fatti venire a tutte e due da Parigi.
— E anch’io me ne farò uno eguale, aggiunse Nina.
— Fatemi il piacere che ci trovate di bello in quel cappellino?.. In primis, non è mica nuovo di zecca; me ne ricordo qualcuno simile, due o tre anni fa, quando sono uscita da S. Marcellino...
— Non dir malė di quel cappellino, venne in mezzo una seria giovanetta, che, fra quel fuoco incrociato, aveva la virtù di parlare di cose serie con un giovine seriissimo. — L’ho visto anch’io, e m’è piaciuto immensamente, carine mie; gli è un cap-