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II.
Ma in casa del Cav. Mario Fabbri non faceva punto freddo, nè si piangeva. Si era riunita una lieta brigata di un dieci o dodici giovanotti e d’un dieci o dodici signorine, coi rispettivi babbi e le rispettive mamme. Quindi, s’intende, buon’umore, allegria, schioppettio di frizzi, di sguardi, di sorrisi. Quelli sono elementi che non possono fare cattiva riuscita in una società. Invitate molti scienziati ed uomini di lettere, e vedrete che finirà per venire il sonno a tutti gli altri; molti artisti, ci sarà chiasso, rumore, troppo chiasso, troppo rumore; molti giornalisti e politicanti... peggio, la sala si cangerà in quella di Montecitorio, con l’immancabile destra, sinistra giovane e vecchia, e centro; riunite invece solo una mezza dozzina di giovanotti, ed una mezza dozzina di signorine, senz’altra qualità i primi, che d’aver buone gambe, e le seconde d’esser belline, e vedrete che armonia, che dolce armonia, che incantevole giardinetto d’Arcadia... oh, come scorreranno le ore!