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62 candido o l'ottimismo

chè farvi tutti re? per me io vi confesso che nè io, nè Martino non lo siamo.

Il padrone di Cacambo prese allora a parlare gravemente, e disse in italiano: — Per me non è punto una burla. Io mi chiamo Acmet III1; sono stato gran sultano per più anni; levai dal trono mio fratello; e mio nipote ne ha levato me; si tagliò la testa a’ miei visiri; io termino i miei giorni nel vecchio serraglio: mio nipote il gran sultano Mahmud mi permette di viaggiare qualche volta per mia salute, e son venuto a passare il carnevale a Venezia.

Un altro uomo giovine, che era accanto ad Acmet, parlò dopo di lui, e disse: — Io mi chiamo Ivan2; sono stato imperatore di tutte le Russie; fui detronizzato in cuna; mio padre e mia madre furono rinserrati; io allevato in prigione; qualche volta ho la permissione di viaggiare accompagnato da coloro che mi guardano, e son venuto a passare il carnevale a Venezia.

Il terzo disse: — Io son Carlo Odoardo re d’Inghilterra: mio padre mi ha ceduti i suoi diritti al regno; ho combattuto per sostenerlo; è stato strappato il cuore a ottocento de’ miei partigiani e si è tolta loro ogni speranza; sono stato in carcere; or vado a Roma a fare una visita al re mio padre, detronizzato come me, e come mio nonno, e son venuto a passare il carnevale a Venezia.

Indi il quarto prese a parlare, e disse: — Io son re de’ Polacchi3: la sorte della guerra mi ha privato de’ miei stati ereditari; mio padre provò le stesse avversità; io mi rassegno alla Provvidenza come il sultano Acmet l’imperator Ivan, e il re Carlo Odoardo, che Dio conceda lor lunga vita; e son venuto a passare il carnevale a Venezia.

Disse il quinto: — Sono ancor io re de’ Polacchi4: ho perduto due volte il mio regno ma la Provvidenza mi ha dato un altro stato5, nel quale ho fatto miglior fortuna di quella che han fatta tutti insieme i re de’ Sarmati sulle sponde della Vistola; io ancora mi rassegno alla Provvidenza, e son venuto a passare il carnevale a Venezia.


  1. Detronizzato dai giannizzeri nel 1730, morì in prigione nel 1736. Si vede che Voltaire usa del suo diritto di romanziere e commette un anacronismo
  2. Detronizzato nel 1740 all’età di un anno. Ivan VI morì pugnalato nel 1764, vale a dire tre anni dopo la pubblicazione di questo libro.
  3. Augusto, elettore di Sassonia e re di Polonia, cacciato da’ suoi Stati durante la guerra dei Sette anni.
  4. Stanislao Leczinski.
  5. La Lorena.