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54 | candido o l’ottimismo |
la dama che si pretendeva Cunegonda fosse una furfante; un furfante il signor abate; che si era così presto servito dell’innocenza di Candido, e un altro furfante il bargello, da cui si potessero facilmente sbrogliare.
Candido, piuttosto che esporsi alle procedure della giustizia, e d’altra parte impaziente di rivedere la vera Cunegonda, si attenne al consiglio di Martino, e offrì al bargello tre piccoli diamanti di circa tremila pezze l’uno. — Ah signore, gli disse l’uomo del baston d’avorio, quando aveste commessi tutti i delitti immaginabili, siete il più galantuomo del mondo: tre diamanti! Signore, io mi farei ammazzar per voi, non che condurvi in carcere: tutti i forastieri si arrestano; ma lasciate fare a me: ho un fratello a Dieppe in Normandia, voglio condurvici, e se avete qualche diamante da dargli egli avrà cura di voi, come io stesso.
– E perchè si arrestano i forastieri? — Perchè, dice allora l’abate perigordino prendendo la parola, un birbante del paese d’Atrebazia1 ha sentito fare e tanto è bastato per fargli commettere un parricidio, non come quello del 1610 del mese di maggio2 ma come quello del 1513 nel mese di dicembre3, e come diversi altri commessi in altri anni, e in altri mesi da altri birbanti, che avevano inteso dello sottigliezze4.
Il bargello spiegò allora di che si trattava. — Ah, mostri dell’umanità, gridava Candido; tali orrori fra un popolo che balla e che canta! non potrei io uscire al più presto di questo paese ove le scimmie attizzano le tigri? Io ho veduto degli orsi nel mio paese, e non ho veduto degli uomini che nell’Eldorado. In nome di Dio, signor bargello, menatemi a Venezia, ove devo attendere la mia Cunegonda. — Io non posso menarvi che nella bassa Normandia, dice il bargello.
Immantinente gli fa levare i ferri, dicendo d’aver preso uno sbaglio; licenzia la sua gente, conduce a Dieppe Candido e Martino, e li lascia nelle mani di suo fratello. V’era piccolo vascello olandese alla rada; il normanno coll’ajuto di tre altri diamanti diviene l’uomo più officioso del mondo, e imbarca Candido colla sua gente nel vascello, che facea vela per Portsmouth in Inghilterra. Non era questo il cammino per Venezia, ma Candido credeva di liberarsi dall’inferno e facea conto di riprendere la via per Venezia alla prima occasione.
- ↑ Artois Damiens, il regicida sedotto dai gesuiti, era nato ad Arras, capitale dell’Artois.
- ↑ In questo giorno Ravaillac uccise Enrico IV.
- ↑ In questo giorno Giovanni Chatel ferì lo stesso Enrico IV.
- ↑ Voltaire chiama sottigliezze le questioni religiose che scaldarono la mente di Damiens, Chatel, ecc.