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parte prima. 49

minare qualche altra famiglia: per tutto i deboli hanno in esecrazione i potenti, innanzi a’ quali s’avviliscono, e i potenti trattano quegli come le pecore, di cui si vende la lana e la carne; un milione d’assassini arruolati, corre da una parte all’altra dell’Europa, esercitando l’omicidio e la ruberia con disciplina, per guadagnare il pane, perchè non hanno più onesto mestiere; e nelle città che sembrano goder la pace, e dove fioriscono l’arti, gli uomini son divorati da più gare, più pensieri, e più inquietudini, che una città assediata non prova fiamme; le tristezze secrete sono ancor più crudeli che le miserie pubbliche: in una parola io ho veduto tanto e tanto ho provato, che son manicheo.

— Vi è per altro del buono, replicava Candido. — Può essere, diceva Martino, ma io non lo conosco.

A mezzo di questa disputa si sente uno strepito di cannone, lo strepito cresce a ogni istante, e ciascuno prende il suo cannocchiale. Si scorgono due vascelli che combattono tre miglia distante; il vento conduce l’uno e l’altro sì vicino al vascello francese, che si ha il piacere di vedere il combattimento a tutt’agio; infine uno di quegli scarica sull’altro una fiancata sì bassa, e sì ben misurata, che lo cola a fondo; Candido e Martino videro distintamente un centinajo d’uomini sul cassero del vascello che andava a picco, che alzavano tutti le mani al cielo, e gettavano spaventevoli strida; ad un tratto tutto fu inghiottito.

– Ebbene, dice Martino, ecco come gli uomini si trattano gli uni cogli altri. — È vero, dice Candido: v’è qualche cosa di diabolico in questo.

Così discorrendo ei scorge un non so che di rosso lucente, che nuotava verso il suo bastimento. Fece staccare la scialuppa per conoscere ciò che poteva essere; era uno de’ suoi montoni, e Candido in ritrovare quel montone, provò un contento maggiore dell’afflizione che avea provata in perderne cento tutti carichi di grossi diamanti d’Eldorado.

Il capitano francese conobbe tosto che il capitano del vascello vittorioso era spagnuolo, e quel del vascello sommerso era un pirata olandese, ed era quello stesso che avea tradito Candido. Le ricchezze immense di cui quello scellerato si era impadronito, furono seppellite con lui nel mare: un montone solo s’era salvato. — Voi vedete, dice Candido a Martino: il delitto alcuna volta è punito: questo furfante di padrone olandese ha avuto la sorte che meritava. — Sì, dice Martino, ma i passeggieri non han dovuto perire anch’essi? Dio ha punito quel briccone, e il diavolo ha annegati gli altri.

Intanto il vascello francese e lo spagnuolo continuarono