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parte prima. 47

era, picchia fieramente alla porta; entra, espone il suo caso, e grida in tuono un poco più alto di quel che conveniva. Il giudice comincia a fargli pagare diecimila piastre per lo strepito ch’egli aveva fatto; indi l’ascoltò pazientemente; gli promette d’esaminare il caso tosto che il mercante sia tornato, e si fa pagare diecimila altre piastre per le spese dell’udienza.

Una tale procedura pose in disperazione Candido; egli aveva in vero provato delle disgrazie mille volte più triste, ma la pacatezza del giudice, e quella del padrone, da cui era stato truffato, accese la sua bile, e lo gettò in una nera melanconia; la perfidia degli uomini si presentava alla di lui mente in tutta la sua laidezza, ed egli non si nutriva che di torve idee. Finalmente un vascello francese essendo sul punto di partire per Bordeaux, giacchè egli non aveva più montoni carichi di diamanti da imbarcare, pattuì una camera su quello a giusto prezzo, e fece intendere nella città, ch’ei pagherebbe il passaggio, il nutrimento, e darebbe duemila piastre a un galantuomo che volesse fare il viaggio con lui, a condizione ch’ei fosse il più contento del proprio stato, e il più sventurato della provincia.

Gli si presentò una folla tale di pretendenti che una flotta non avrebbe potuto contenerla. Candido, volendo fare una scelta di quelli che ne avevano più l’apparenza, distinse una ventina di persone che a lui pareano assai sociabili, e che pretendevano tutte di meritar la preferenza. Egli le adunò nella sua osteria, e diè loro da cena, a condizione che ciascuno giurasse di raccontar fedelmente la sua istoria; promettendo di sceglier quello ch’ei avrebbe giudicato il più scontento del proprio stato a più giusto titolo, e di dare agli altri qualche gratificazione.

La seduta durò sino alle quattro del mattino; e Candido, ascoltando tutte le loro avventure, si ricordava di ciò che gli aveva detto la vecchia, andando a Buenos-Aires, e della scommessa che aveva fatta, che non v’era alcuno sul bastimento a cui non fossero occorse delle grandi sciagure; pensava egli altresì a Pangloss in ciascuna avventura che gli si raccontava e diceva: Questo Pangloss sarebbe bene imbrogliato a far valere il suo sistema; io vorrei ch’ei fosse qui. Certamente se tutto va bene, tutto va bene nell’Eldorado, e non già in tutto il resto della terra. Finalmente si determinò a favore d’un povero letterato che avea lavorato dieci anni per le librerie d’Amsterdam giudicando che niun altro mestiere potesse darsi al mondo, di cui si potesse essere più malcontenti.

Questo letterato era d’altra parte un buon uomo; era stato tradito dalla sua moglie, bastonato dal figlio, e abbandonato dalla figlia, che s’era fatta rapire da un por-