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46 | candido o l'ottimismo |
mazzato inquisitori, né sarai per conto alcuno persona sospetta; io noleggerò un altro bastimento, ed andrò ad attenderti a Venezia; questo è un paese libero dove non vi sono da temere nè Bulgari, nè Abari, nè Ebrei, nè inquisitori.
Cacambo applaudì una sì saggia risoluzione; gli dispiaceva di separarsi dal suo buon padrone, divenuto suo intimo amico, ma il piacere d’essergli utile prevalse al dolore d’abbandonarlo. Si abbracciarono colle lagrime agli occhi; Candido gli raccomandò di non scordarsi della buona vecchia, e Cacambo partì il giorno stesso. Era pure il buon uomo questo Cacambo!
Candido soggiornò per qualche tempo in Surinam, aspettando che qualche altro padrone lo conducesse in Italia coi due montoni che gli restavano. Ei prese de’ domestici, e comprò tutto quel che gli era necessario per un lungo viaggio; infine il signor Vanderdendur padrone di un grosso bastimento venne a presentarglisi:
– Quanto volete voi, disse Candido a costui, per condurre addirittura a Venezia me, la mia gente, il mio bagaglio e que’ due montoni là?
Il padrone chiese dieci mila piastre; Candido non fiatò.
– Oh oh, disse fra sè il prudente Vanderdendur, questo forastiere accorda diecimila piastre tutte a un colpo! bisogna ch’egli sia ben ricco.
Gli si fece avanti un momento dopo, e gli significò che non poteva partire per meno di ventimila. — E bene, voi le avrete, rispose Candido.
– Capperi! quest’uomo, disse fra sè il mercante, dà ventimila piastre sì facilmente come diecimila; ritorna di nuovo, e gli dice che non poteva condurlo per meno di trentamila piastre. — Voi ne avrete dunque trentamila, rispose Candido.
— Oh oh, dice nuovamente fra sè il mercante olandese, trentamila piastre non son niente a quest’uomo; senza dubbio i due montoni portano tesori immensi; non insistiamo di più, facciamogli pagar subito le trentamila piastre, e poi vedremo.
Candido vendè due piccoli diamanti, il minore dei quali valeva più del danaro che chiedeva il padrone, e pagò anticipatamente. I due montoni furono imbarcati, e mentre Candido andava per raggiungere in un piccolo battello il bastimento alla rada, il padrone coglie il tempo, si mette alla vela, leva l’ancora e il vento lo favorisce. Candido smarrito e stupefatto lo perde di vista, e: — Ahimè! grida, ecco un tratto degno del vecchio mondo. Ritorna al porto assorto nel suo dolore, poichè finalmente avea perduto tanto da fare la fortuna di venti monarchi.
Si trasferisce dal giudice olandese, e brusco come egli