Pagina:Voltaire - Candido o l'ottimismo.djvu/39


parte prima. 33


Il comandante fece ritirare gli schiavi negri, e i paraguaini che servivano a tavola recando da bere in gotti di cristallo di rocca; ringraziò Dio e sant’Ignazio mille volte, si stringeva Candido fra le braccia, e il lor viso era bagnato di lacrime. — Voi restereste più stupefatto, più commosso, e più fuor di voi, disse Candido, se lo vi dicessi che Cunegonda vostra sorella, che avete creduta sventrata è piena di sanità. — Dove mai? — Nelle vostre vicinanze, in casa del governatore di Buenos Aires; ed io venivo per farvi la guerra.

Ogni parola che profferivano in questa lunga conversazione accumulava prodigio sopra prodigio. Tutta l’anima volava sulla lingua, era attenta sulle orecchie, brillava loro sugli occhi. Siccome eran tedeschi stettero molto tempo a tavola, aspettando il molto reverendo provinciale; e il comandante così parlo al suo caro Candido.

CAPITOLO XV.

Come Candido uccise il fratello della sua cara Cunegonda.

«Mi ricorderò finch’io viva di quel giorno orribile in cui i vidi uccidere mio padre e mia madre, e offender mia sorella. Ritirati che furonsi i Bulgari questa sorella adorabile non si trovo più; si mise in una carretta mia madre, mio padre ed io, con tre altri ragazzi scannati per condurci a seppellire in una cappella di Gesuiti due leghe distante dal castello de’ miei maggiori. Un gesuita ci sparse sopra dell’acqua benedetta, che era terribilmente salata, me n’entrarono alcune gocce negli occhi, e quel Padre s’accorse che la mia pupilla facea un piccol moto. Mi pose la mano sul cuore, e lo sentì palpitare; fui dunque soccorso, e in capo a tre settimane era tornato sano. Il reverendo padre Didio superior della casa concepì per me un’affezione la più tenera. Mi diè l’abito di novizio, e qualche tempo dopo fui mandato a Roma. Aveva il padre generale bisogno di reclute di gesuiti tedeschi; perchè i sovrani del Paraguai ricevon men che possono gesuiti spagnuoli; hanno più gusto a’ forestieri di cui si credono più assoluti padroni. Fui prescelto a proposito dal padre generale di venire a lavorare in questa vigna, onde partimmo un polacco, un tirolese, ed io. Fui al mio arrivo onorato del suddiaconato e dell’impiego di tenente. Io sono al presente colonnello, e sacerdote. Le truppe del re di Spagna saranno ricevute con vigore, ve ne assicuro io, e saranno scomunicate e battute. La provvidenza vi ha qui mandato per secondarci; ma è egli vero che la mia cara Cunegonda sia qui vicino dal governatore di Buenos Aires?»