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16 candido o l’ottimismo

cagione produce l’istesso effetto: bisogna che certamente sotto terra vi sia una striscia di zolfo da Lima fino a Lisbona — Non vi è niente di più probabile, diceva Candido, ma datemi per Dio un po’ di vino e un po’ d’olio. — Come probabile? replica il filosofo; la cosa è evidente, ed io la sostengo.

Candido perdè il lume degli occhi, e Pangloss gli recò dell’acqua d’una fontana vicina.

Il giorno dopo, avendo trovato qualche po’ di provvisioni con ficcarsi tramezzo alle rovine, si rinfrancarono un po’ di forze, quindi si posero come gli altri a lavorare per sollievo degli abitanti ch’erano scampati alla morte. Alcuni cittadini sovvenuti da essi gli diedero da desinare qual poteva apprestarsi in tanta sciagura. Era il pranzo veramente assai tristo, bagnando i convitati il loro pane di lacrime, ma Pangloss li consolava assicurandoli, che le cose non potevano andare altrimenti; perchè, diceva egli, tutto quel che è, è ottimo, imperocchè se vi è un vulcano a Lisbona non poteva essere altrove non essendo possibile che le cose non sieno dove sono; perchè ogni cosa è bene.

Un omiciattolo moro famiglio dell’Inquisizione, che gli era accanto, prese civilmente la parola, e gli disse: — Al vedere il signore non crede al peccato originale; perchè se ogni cosa è per lo meglio, non v’è dunque nè caduta nè castigo. — Domando umilissima scusa a vostra eccellenza, rispose anche più civilmente Pangloss, perchè la caduta dell’uomo e la maledizione entravano necessariamente nell’ottimo de’ mondi possibili. — Vossignoria non crede dunque la libertà? riprese il famiglio. — Mi scusi vostr’eccellenza, replicò Pangloss, la libertà può sussistere, con la necessità assoluta, perchè era necessario che noi fossimo liberi, perchè finalmente la volontà determinata...

Pangloss era in mezzo a questo discorso, quando il famiglio fece un cenno al suo staffiere che lo serviva a tavola con del vino di Porto.

CAPITOLO VI.

Come si fece un bell'auto-da-fè per impedire i tremoti e come Candido fu frustato.

Dopo il terremoto che avea distrutto tre quarti di Lisbona, i dotti del paese non avevan trovato mezzo più efficace per impedire una total rovina, che di dare al popolo un bell’auto-da-fè. Era stato deciso dall’Università di Coimbra che lo spettacolo di qualche persona bruciata a fuoco lento in gran cerimonia era un segreto infallibile