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parte prima. 15

marinajo che non si degnò nemmeno di rimirarlo. Candido si accosta, vede il suo benefattore che ricomparisce a galla un momento, e resta inghiottito per sempre. Vuole egli gettarsegli dietro nel mare, il filosofo Pangloss lo ritiene, provandogli che la spiaggia di Lisbona era stata formata apposta, perchè quest’anabattista vi si annegasse. Mentre lo stava provando a priori, s’apre il bastimento e tutti periscono, a meno di Pangloss, di Candido, e del marinaro brutale che aveva affogato il virtuoso anabattista. Quel birbante nuotò fino alla riva, ove Pangloss e Candido furono trasportati anch’essi sopra d’un asse.

Ritornati che furono un poco in sè, presero il cammino verso Lisbona. Restava a loro qualche denaro con cui speravano di scampar la fame dopo aver scampato il naufragio.

Appena messo piede in città, piangendo la morte del loro benefattore, sentono tremare la terra sotto i lor piedi; il mare si solleva ribollendo nel porto, e fracassa i bastimenti che sono all’áncora. Vortici di fiamme e di cenere coprono le strade e le piazze, crollano gli edifizj, si rovesciano tutti sulle fondamenta, e le fondamenta dispergonsi1. Trenta mila abitanti d’ogni età e d’ogni sesso restano schiacciati dalle rovine. Il marinajo fischiando, e bestemmiando dicea fra sè: – Qui v’è da buscar qualche cosa.

— Qual può esser la ragion sufficiente da’ un tal fenomeno? dicea Pangloss.

— Questa è la fine del mondo, esclamava Candido.

Il marinajo corre addirittura tramezzo alle rovine ad affrontar la morte per trovar de’ quattrini, ne trova, se ne impadronisce, s’ubbriaca, e avendo smaltito il vino, compra i favori della prima ragazza cortese che se gli para davanti, sulle ruine delle case distrutte, e in mezzo dei moribondi e de’ morti. Pangloss lo tirava intanto per la manica, «amico, dicendogli, la non va bene, voi mancate alla ragione universale, voi impiegate malamente il tempo.» — Corpo di... sangue di... rispondeva l’altro, son marinajo e nato a Batavia; oh va che tu hai trovato il tuo, colla tua ragione universale!

Candido era stato ferito da alcune scaglie di pietre, e coperto di frantumi di rovine giacea disteso sulla strada. — Ahimè, diceva egli a Pangloss, procurami un po’ di vino, e un po’ d’olio, ch’io mi muojo. — Questo terremoto rispondeva Pangloss, non è cosa nuova; la città di Lima sofferse in America le stesse scosse l’anno passato: l’istessa

  1. Il terremoto di Lisbona avvenne il 1 novembre 1755. Si valuta il danno delle chiese, dei palazzi e delle case distrutte a 300 milioni di lire, e vi perirono da 15 a 20 mila abitanti.