Pagina:Volta - Le stelle, 1930.djvu/8


7

sero scegliersi la loro stella in cielo — ; il nostro rapporto è sceso ad 1,7.

Se ne conclude che le stelle si vanno facendo più rade con la distanza: è questo il primo indizio numerico dell’esistenza di un sistema stellare che ci avvolge; la conclusione è però fondata sulla ipotesi ragionevole che nella gran media le stelle di vario splendore si mescolino in proporzioni uniformi nello spazio e sul fatto provato che nello spazio si abbia solo un debolissimo assorbimento di luce.

La serie decrescente dei rapporti ora detti è rappresentabile analiticamente e passando al limite, come si dice in termine matematico, cioè inducendo per analogia i numeri relativi alle successive grandezze, il Seares ed il Van Rhijn hanno stimato la totalità delle stelle fra 30 e 40 miliardi ed hanno pure stimato la luce totale delle stelle pari a quelle di circa 1100 stelle di prima grandezza ed i 98/100 di tutta questa luce dovuti al miliardo e mezzo ora detto di stelle più lucenti della ventunesima.


Più suggestivo il problema delle distanze stellari, che si identifica con quello della struttura dell’universo; ove si rifletta che in confronto di queste distanze è, nell’enorme maggioranza dei casi, trascurabile il diametro dell’orbita immensa descritta dalla terra, è davvero stupefacente che l’astronomia abbia affrontato con successo questo problema.

Se si può ammirare la delicatezza estrema delle misure dello astronomo, il quale, trasportando in cielo il metodo del modesto topografo, riesce, sulla base di quel diametro, col micrometro visuale o fotografico, a determinare un angolo di pochi centesimi di secondo d’arco e a dedurre con discreta approssimazione la parallasse e quindi la distanza delle stelle più vicine, è immensamente più entusiasmante seguire gli accorgimenti geniali con cui il formidabile problema è stato aggirato, trasformato ed, in molti casi, vinto. Si potrebbero enumerare — ma mi guarderò bene dal farlo — una dozzina di metodi per determinare le parallassi stellari, sia di singole stelle, sia le parallassi medie di classi o di associazioni di stelle.

Computi statistici, meccanica celeste, spettroscopia, fotometria si danno la mano in questo campo; si utilizza ad es.: la velocità nota del moto del sistema solare nello spazio come base di triangolazione, oppure il fatto assodato di un trasporto di conserva di un gruppo di stelle di moto proprio noto e di cui si misura la velocità radiale. Vari metodi sono fondati sul confronto fra grandezza