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LE STELLE |
Discorso letto il 5 novembre 1930 - IX - nell'Aula Magna della R. Università di Torino per la solenne inaugurazione dell'Anno Accademico dal Prof. LUIGI VOLTA
- Altezze Reali,
- Eccellenze, Signore, Signori.
Le stelle: tema vasto ed arduo, che sarebbe vana temerità tentar di conchiudere nei limiti di un discorso.
Il titolo breve per cosa così grande vuol significare l’intenzione di provarmi — come si conviene in una occasione ed in un’aula quali queste — a tracciare solo una rapida rassegna delle maggiori fra le moderne conquiste in tal campo, delle vie che vi hanno condotto; una sintesi delle presenti cognizioni intorno al mondo siderale.
Chiedo scusa sin d’ora se dovrò fare talora dei numeri; procurerò di non farne abuso; se questi numeri saranno spesso molto grossi, così da riuscire non immediatamente espressivi, la colpa sarà delle stelle.
Copernico aveva chiesto un ben profondo atto di fede a’ suoi seguaci, se, dell’ampio giro descritto dalla terra intorno al sole, non si avvertiva la prova affannosamente cercata in una variazione annua, sia pur piccola, di prospettiva fra le stelle; queste apparivano inesorabilmente fisse le une rispetto alle altre, come pur sempre inchiodate sulla massima sfera di Eudosso e di Tolomeo.
Se l’Halley scoprì le prime tracce di mobilità propria delle stelle, se più tardi I’Herschel su quelle dimostrò il movimento della maggior stella, il sole, nello spazio e da conteggi sul cielo stellato e da induzioni statistiche, incontrandosi col genio del Kant, assurse al