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atomi più semplici; nella trasmutazione invocata dalla seconda ipotesi, sono gli elementi più semplici invece che si trasformano in elementi ad atomo più complesso. Pure in ambo i casi si avrebbe produzione di energia; in quest’ultima trasmutazione la massa dell’atomo diminuisce lievemente: una parte della massa cioè si trasforma in energia: nella trasformazione di 4 grammi di idrogeno in elio si liberano 3 centesimi di grammo di energia. Ma questa fonte di energia appare ancora troppo impari, secondo l’Eddington, allo enorme dispendio che ne fanno le stelle.

Nell’ipotesi della radio-attività del Jeans si avrebbe pure una annichilazione di massa dell’atomo: ogni elettrone, fra i numerosi delle sostanze radio-attive, cadendo sul nucleo, neutralizzerebbe un suo protone e con questo scomparirebbe; l’atomo diminuirebbe così di massa e di complessità, sprigionando ad ogni caduta un’onda di energia.

L’ipotesi del Jeans richiede però un atto di fede immaginosa: la fede nell’esistenza, entro le stelle, di ignote sostanze più radio-attive e di peso atomico maggiore dell’uranio. Le stelle del Jeans, sopratutto le giovani, sarebbero miniere di favolosa ricchezza, date le loro colossali dimensioni; nella nostra infinitesima e vecchia terra non si troverebbero che con grande difficoltà briciole insignificanti di tanti tesori.

Più estremista, per così dire, ma più semplice e forse più conseguente, la terza ipotesi dell’Eddington; egli, pur facendo la lor piccola parte, nella riserva dell’energia di radiazione stellare, alla contrazione del Lane ed alla trasmutazione dell’atomo, accoglie in pieno la teoria dell’annichilazione della materia: la massa si trasforma in energia con la distruzione degli atomi; anche qui elettroni rotanti e protoni del nucleo si urtano e si annullano a vicenda, creando un’onda eterea, che sarà poi calore e luce. L’Eddington è più semplice, perchè non ricorre a sostanze particolari ed ignote; più conseguente, perchè tien conto delle condizioni meglio favorevoli alle collisioni distruttrici; l’esaltazione della temperatura e della densità. L’Eddington è estremista infine, non solo per il coraggio di discutere una così formidabile ipotesi, ma anche perchè con essa la cercata riserva di energia di vita delle stelle sarebbe la massima possibile: annichilando una goccia d’acqua si otterrebbe una potenza di 200 cavalli per un anno intero. Non c’imbarazzerebbero più adunque i miliardi di anni della terra, vecchia come materia, giovane come individuo, nè le decine di miliardi del sole. L’Eddington non