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debole luce bianca: sono esse le così dette nane bianche, che si ha il motivo di credere assai più numerose di quanto ci appaia sinora.
Se l’astrofisica sperimentale, che è essenzialmente spettroscopia, sta per vantare un secolo di storia gloriosa, è recente invece l’intervento decisivo della fisica atomica nell’interpretazione, nella conferma e sin nella previsione dei dati d’osservazione spettroscopica, nella creazione insomma di una teoria scientifica della radiazione.
La fisica ha classificato, secondo la loro composizione atomica gli elementi semplici che si trovano sulla terra, numerandoli dall’1 (Idrogeno) al 92 (Uranio) secondo una serie continua, nella quale, dopo le nuove scoperte, non restano che due lacune, corrispondenti ai numeri 85 ed 87, tra quelli a peso atomico elevato.
Gli atomi dei diversi elementi danno allo spettroscopio delle serie di raggi caratteristici in generale oscuri (solo in certe condizioni brillanti), che hanno permesso di riconoscere la presenza degli stessi elementi nell’atmosfera del sole e delle stelle, perchè, sia che i raggi percorrano pochi decimetri in laboratorio o viaggi di secoli attraverso gli spazi per giungere al prisma, l’analisi spettroscopica non muta nè metodo nè valore.
Degli elementi terrestri più della metà sono stati rinvenuti sul sole e la mancanza delle linee caratteristiche di qualche elemento nello spettro di una stella non esclude la presenza di quell’elemento su di essa: possono esservi condizioni di temperatura o di distribuzione della materia sfavorevoli alla formazione di quelle linee; l’elemento, sopratutto se pesante, può essere sprofondato sotto l’atmosfera stellare.
Viceversa l’elio, che corrisponde al numero 2, fu trovato prima dal Lockyer nel 1868 sul sole e solo nel 1895 dal Ramsay nell’atmosfera terrestre: ora non è più possibile una scoperta simile sul sole o sulle stelle di elementi nuovi: se si trattasse dell’85° o dell’87° mancanti o di qualche altro elemento pesante nuovo di numero d’ordine superiore al 92, appunto per il loro forte peso non potrebbero trovarsi alla superficie delle stelle: tutto il resto della serie è completo e non lascia luogo a scoperta alcuna.
Pure ci sono linee o gruppi di linee negli spettri stellari che non corrispondono ad alcuno degli elementi noti, nè potrebbero appartenere ad altro nuovo incognito, come s’è detto: quelle linee corrispondono ad elementi noti in cui gli atomi vanno sgretolandosi o, come si dice, sono ionizzati.