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66 | Proverbi sul cavallo. |
8. La cavalla è come un sacco, fuori ne cavi quel che hai messo dentro.
Simile ad un sacco, dal quale non si può tirar fuori se non quello che vi fu riposto dentro, così dalla cavalla non si avranno buoni puledri se non si sarà posta ogni cura nell’accoppiarla ad un buon stallone. Non si può esattamente definire, dice Caviglia, la parte d’influenza che esercita ognuno dei riproduttori sulla futura prole, ma è costante osservazione degli allevatori, che lo stallone influisce sullo sviluppo degli organi di respirazione e di centrale circolazione; le gambe anteriori, il collo e la testa ritraggono ordinariamente le sembianze paterne; in una parola, il padre trasmette al puledro le attitudini, l’energia, il carattere. A titolo di scherzo riportiamo la seguente ottava:
Disse un villan: Vi prego benedire
Signor pievan, la mia cavalla pregna,
Che se tale non è, tale divegna;
Ma nell’oremus non le state dire
Quel vostro famulorum, famularum,
Perchè di muli non saprei che farne;
Ma fa cavallorum, fa cavallarum,
Che sian larghi di groppa e bene in carne.
9. La gatta caro vende, il cavallo mezzo dona.
Fuvvi una volta un uomo molto ricco, il quale venendo a morte lasciò erede di tutti i suoi beni certo suo nipote villano, coll’obbligo di pagare diversi legati e tra questi uno al capellano della chiesa, consistente nella somma che il nipote avrebbe ricavata dalla vendita di un bellissimo cavallo che aveva in stalla. Il villano, che era molto avaro, ne pensò una per non dare al capellano tutto il ricavo della vendita del cavallo;