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Cavallo e cavaliere. | 59 |
che il cavallo ben governato e strigliato è in ottima condizione, epperò pronto a servire il padrone in ogni suo desiderio. Questo proverbio, come gli altri simili: Biada e strada, Strigliare è abbiadare, ecc., ci insegnano che il cavallo deve essere trattato con ogni riguardo nella scuderia, non tenuto in soverchio riposo, che gli è dannoso.
103. Tenga mano alla briglia, chi ha il ronzin che inciampa.
Chi ha la sfortuna di possedere un cavallo debole degli arti anteriori, deve avere l’avvertenza di tener piuttosto corte le redini, per evitare quelle facili cadute sulle ginocchia, che possono avvenire quando non si hanno bene le redini alla mano.
104. Tra la briglia e lo sperone, consiste la ragione.
Tra lo spingere ed il trattenere, tra mani e gambe, come usasi dire dagli istruttori nel maneggio, risiede quasi tutta la pratica del cavalcare. Nella razionale e ben combinata azione della mano e delle gambe, sta la padronanza del cavallo, sta in una parola l’equitazione. In senso figurato, il proverbio ammaestra che tra il conservatore ed il progressista, come direbbesi al giorno d’oggi, sta il ragionevole.
105. Una buona stroffinata, vale una passeggiata, ed i francesi:
Le jeu de l’etrille equivaut à un picotin d’avoine, e noi: