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40 | Proverbi sul cavallo. |
ladro, il più arrabbiato mestiere di questo mondo, ecc., ecc.» con quel che segue. Anche un’altra interpretazione sì può dare a questo proverbio, e che ci porge un ammaestramento utile; cioè la strada buona non è mai lunga, e si arriverà più presto andando di passo per l’asciutto, che non trottando per il fango.
50. Chi si parte dal castrone, si parte dalla ragione.
Il commento di questo proverbio, richiederebbe per sè solo un trattato; non potendo far ciò ce la sbrigheremo in poche parole. Le cavalle, si sa da tutti, alle volte presentano dei difetti che i cavalli non hanno, allorchè ad esempio sono in calore, diventano spesso irrequiete e bisbetiche, si lasciano montare e bardare con difficoltà, sono disubbidienti, calciano, mordono, dimenano la coda, se sono in moto si arrestano e si mettono in atteggiamento di urinare ed urinano frequentemente. Il cavallo intero è più forte e resistente, è capace dei più grandi sforzi di vigore e di energia, ma non è sempre facile ad essere governato, è spesso meno docile e talvolta anche cattivo. Il castrone, o cavallo castrato, è quello che più conviene nei vari servigi; è più docile, più sottomesso e possiede abbastanza vigore e resistenza per essere sottoposto a dure fatiche; esso è assai meno irritabile dello stallone e delle cavalle che hanno del sangue. Però non è da tacere che gli arabi, secondo che riferisce il Daumas nel suo libro: Les chevaux du Sahara, preferiscono le giumente, perchè come fattrici rendono di più, ed inoltre perchè non annitriscono in guerra; meglio degli stalloni sopportano la fame, la sete ed il caldo, ed infine perchè possono allevarsi senza danno assieme alle cammelle ed al greggie dei montoni e delle pecore. Maometto disse: «Preferite le cavalle,